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Donando il tuo 5XMILLE ci aiuti a portare la Lanaterapia nei reparti di Oncologia.
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Il prossimo 4 giugno alle ore 20.30 vi aspettiamo TUTTI al Teatro Manzoni di Roma per lo spettacolo "La Villeggiatura" dalla Trilogia di Carlo Goldoni, a cura dell’ASSOCIAZIONE TEATRO STUDIO JANKOWSKI
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Lo spettacolo “La Villeggiatura" dalla Trilogia della villeggiatura di Carlo Goldoni presentato dall’ASSOCIAZIONE TEATRO STUDIO JANKOWSKI è una buffa e stravagante prova, quasi finale, della “Villeggiatura “di Goldoni fatta da una compagnia inesperta, strampalata e quasi circense alle prese con la messinscena a pochi giorni dal debutto, sotto la direzione di un impresario nevrotico aiutato da una suggeritrice alquanto improvvisata.
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“Gli attori” dichiara il regista Claudio JankowskI “si aspettano una sala vuota e invece... si ritrovano alla fine davanti ad un pubblico vero che ne perdona le esitazioni e si diverte con le loro ansie da palcoscenico, la comicità delle battute e delle situazioni, per trovare il modo migliore e più divertente per mettere in scena uno degli spettacoli più belli di Goldoni. Un teatro nel teatro alla ricerca di un sorriso e di una leggerezza. Tutto impreciso, buffo come la vita”.
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A curarne l’adattamento è Camilla Silvestris che ci racconta “Con La villeggiatura abbiamo voluto ricordare un tema caro a Goldoni il legame forte che può esserci tra “mondo” e “ teatro”. Per “mondo” intendiamo la società come ci appare, e da quella il tentativo di cogliere gli aspetti più teatrali o teatrabili affinchè il pubblico possa riconoscersi nei personaggi nel bene e nel male, compiendo le sue riflessioni. Mettiamo in scena attori/personaggio che guidati da un eccentrico impresario provano alcuni brani tratti dalla “Trilogia della villeggiatura” dello stesso Goldoni. Con questo spettacolo dove il dialogo del quotidiano la fa da padrone vogliamo raccontare alcune sfaccettature della natura umana. Degli attori/personaggio come dei personaggi che essi andranno ad interpretare. E così in fondo come spesso il teatro tenta di fare, raccontarvi di voi, di noi, delle nostre abitudini, delle nostre paure, delle nostre meschinità, del nostro essere pubblico e privato, della distanza che c’è a volte tra quello che proviamo e quello che diciamo o agiamo. Il tutto sperando in un senso dell’ironia che ci porti a sorridere di virtù e debolezze del nostro essere.”
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Il Teatro Studio Jankowski (link facebook) da anni dedica lo spettacolo finale del laboratorio di teatro ad enti del terzo settore che possano investire la donazione ricevuta in un progetto di solidarietà e salute. Quest’anno parte del ricavato sarà devoluto al Telefono Azzurro, Peter Pan e Gomitolorosa. Noi, da sempre impegnati nella promozione della lanaterapia, oggi presenti con questo speciale progetto in 40 reparti oncologici, utilizzeremo i fondi raccolti per continuare a promuovere il progetto di lanaterapia 4YOUNG, dedicato ai pazienti oncologici pediatrici.
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LANATERAPIA 4YOUNG è il progetto che Gomitolorosa sta portando ai pazienti pediatrici e ai loro familiari e caregiver per rendere la degenza in Ospedale più umana. Grazie ai numerosi effetti benefici per il benessere psico-fisico portati dall’attività di lavoro a maglia terapeutico (therapeutic knitting), il progetto aiuta ad impiegare in maniera più rilassata e divertente il tempo delle lunghe attese per visite e terapie e anche il tempo di ricovero che li vede costretti a letto per diversi giorni. Con l’obiettivo di supportare un numero crescente di pazienti, al momento siamo presenti nei Reparti di Oncologia ed Ematologia di quattro importanti Ospedali Pediatrici italiani, dislocati nel nord, centro e sud Italia: Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, Istituto Tumori di Milano, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e AOU Federico II di Napoli.
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Il metodo scelto dal “Teatro Studio” consiste nell’accostamento ed elaborazione delle tecniche base dell’apprendimento dell’arte della recitazione teatrale, integrate con gli elementi più interessanti emersi nelle ultime ricerche teatrali. Una contaminazione tra il metodo Stanislavskij (elaborato dal teatro polacco, dallo Studio Fersen e dall’Actor’s Studio), e le più recenti ricerche dell’avanguardia mitteleuropea. L’attività comprende la produzione e l’allestimento di spettacoli ed eventi nei quali confluiscono tutte le sinergie sviluppate. Tutta l’attività di studio e gli stessi spettacoli sono programmati in Italia e all’estero. Numerosi sono gli scambi con Teatri, Scuole, Università, Istituti di cultura, Ambasciate, Festivals e tutte le più importanti Associazioni Culturali.
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La Fondazione vuole inoltre offrire alle persone di tutte le età e soprattutto ai giovani la possibilità di poter riaffermare sé stessi esprimendosi e divertendosi attraverso un’attività creativa e gratificante partecipando a tutte le attività del Laboratorio.
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VI ATTENDIAMO TUTTI AL TEATRO MANZONI (VIA MONTE ZEBIO, 14 ROMA) MERCOLEDI’ 4 GIUGNO ORE 20.30 PER VIVERE INSIEME QUESTO SPECIALE MOMENTO DI TEATRO INSIEME A NOI, DIVULGATE L’INIZIATIVA, PIU’ ADESIONI CI SARANNO, PIU’ FONDI RIUSCIREMO A RECUPERARE PER IL NOSTRO PROGETTO DI LANATERAPIA RIVOLTO AI PAZIENTI PEDIATRICI.
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Acquisto biglietti online sul sito del Teatro Manzoni raggiungibile a questo LINK Botteghino Teatro Manzoni 06.3223634 • Biglietti 15€ e 8€ per bambini e portatori di handicap.
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Venerdì 6 giugno partecipiamo alla tavola rotonda "Saper fare" nell’ambito del festival Tessil’Arte Castelnuovo, promosso da Tessuti Sociali APS
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“Saper fare: il valore educativo, terapeutico e sociale del lavoro artigianale” è la tavola rotonda organizzata nell’ambito della prima edizione del festival Tessil’Arte Castelnuovo, promosso da Tessuti Sociali APS in collaborazione con il Comune di Castelnuovo di Porto e il Coordinamento Tessitori.
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Ivana Appolloni, Direttrice Gomitolorosa, porterà la testimonianza del valore educativo, terapeutico e sociale del lavoro a maglia, oggi praticato in 40 unità oncologiche italiane, come efficace strumento per ripristinare il benessere psico-fisico di pazienti e caregiver.
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Alle ore 17:30 ci ritroveremo presso la Sala dei Cento Passi in Palazzo Ducale Rocca Colonna (Castelnuovo di Porto Roma), per un momento di confronto aperto e partecipato.
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“Saper fare” non è solo un gesto tecnico. È una via per conoscersi, per educare, per curare, per creare comunità. Durante la tavola rotonda si rifletterà insieme sul valore profondo del lavoro artigianale come strumento educativo, capace di accompagnare la crescita fisica, cognitiva ed emotiva; come pratica di benessere, terapeutica e rigenerativa; come occasione concreta di inclusione e coesione sociale. Parleremo di manualità consapevole, di apprendimento attraverso il corpo, di creatività condivisa. Di mani che imparano a esprimersi, a collaborare, a costruire relazioni vere.
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L’invito è rivolto a istituzioni, professionisti dei settori educativi, socio-sanitari e culturali, insegnanti, artigiani, associazioni e a tutte le persone che riconoscono nel fare a mano un valore umano di crescita e trasformazione. L’evento è aperto e chi desidera portare una testimonianza o condividere un progetto può scrivere a: tessutisociali@gmail.com – 3338975039
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Questo incontro è parte integrante di TESSIL’ARTE CASTELNUOVO, un festival che celebra il lavoro artigianale come linguaggio di bellezza, apprendimento e consapevolezza. Dal 6 all'8 giugno, il borgo di Castelnuovo di Porto si trasforma in un grande laboratorio a cielo aperto, dove creatività, benessere e socialità si intrecciano. Piazze, vicoli, cantine storiche e la suggestiva Rocca Colonna accoglieranno visitatori, famiglie e appassionati con laboratori esperienziali, mostre, installazioni artistiche, sfilate, performance e degustazioni di eccellenze enogastronomiche locali.
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Il programma prevede attività per tutte le età: dalla tessitura giapponese al feltro, dalla ceramica al cuoio, fino all’incisione artistica, alla cesteria, all’uncinetto e alla tintura naturale. Ogni laboratorio sarà un’occasione per imparare con le mani, riscoprire il valore del tempo e portare a casa un oggetto unico, frutto del proprio lavoro. Guarda tutto il programma a questo LINK
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𝐔𝐧 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐚 𝐦𝐚𝐧𝐨, 𝐮𝐧 𝐟𝐢𝐥𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚. 𝐕𝐢 𝐚𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐢𝐚𝐦𝐨!
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Bettaknit per Gomitolorosa: stanno promuovendo la nostra campagna del 5x1000
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Da dove iniziamo questo articolo? Ah ecco, da qui: viene pubblicato un articolo “Rilassante, sostenibile, collettivo: il lavoro a maglia reinventato da Bettaknit” su LIFEGATE e un nostro Amico sostenitore, il dottor Alberto Azario, industriale milanese, lo legge e lo invia alla nostra segreteria. Noi ovviamente conosciamo Bettaknit, come potremmo non conoscerla? Loro (sono due sorelle) sono fantastiche! Rispondiamo ed ecco che ci troviamo in riunione da remoto con Barbara Fani, Ceo e co-fondatrice dell’azienda. “Certo che vi conosciamo!” la risposta che ci riempie di gioia.
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Bettaknit nasce nel distretto tessile di Prato, una startup che crea una community di appassionati di lavoro a maglia e che vuole rendere il lavoro a maglia accessibile e responsabile. I materiali sono selezionati e certificati, per garantire la loro sostenibilità ambientale. (bettaknit.com/it)
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Dietro ad ogni gomitolo, infatti, c’è una filiera fatta di tanti passaggi che parte dal campo (per il cotone) o dall’animale (per lana e cashmere), passa dalla tintura e arriva al filato. Un mondo che può nascondere molte insidie sia a livello ambientale, con l’impatto di sostanze inquinanti su falde e terreni, che sociale, con sfruttamento dei lavoratori, e persino sulla salute, con l’impiego di elementi tossici. Da questa consapevolezza combinata con il desiderio di rendere il knitting più accessibile a tutti è nata Bettaknit. La startup, fondata da Barbara ed Elisabetta Fani, fa parte di LifeGate Way ed è stata selezionata anche dal programma internazionale di accelerazione Techstars. Il nostro partner ideale abbiamo detto!
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Anche Barbara ha trovato il nostro progetto assolutamente in linea con i loro obiettivi e con grande disponibilità hanno accettato di promuovere la nostra campagna del 5x1000 sui loro seguitissimi social metwork, e noi di questo le vogliamo ringraziare di vero cuore. Donare il proprio 5×1000 non costa nulla, firmando si destina una quota della propria Irpef e se non lo si fa, resta allo Stato! Il valore sociale che ha per noi e tutta la comunità è enorme.
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FATELO ANCHE VOI: apponendo semplicemente la vostra firma e il codice fiscale 90063400023 nella casella dedicata a Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale.
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Donare il 5xMILLE è un mezzo semplice che non costa nulla, ma offre a Gomitolorosa la possibilità di diffondere maggiormente negli Ospedali la LANATERAPIA ed alleviare attraverso il lavoro a maglia, l’ansia della malattia ad un numero sempre più alto di pazienti.
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Vi invitiamo a visitare il loro sito (bettaknit.com) e i loro canali social per trovare idee, schemi e materiali, uno spazio dove le persone possono riscoprire il piacere del fare con le mani e sentirsi parte di una grande community.
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Grazie a BettaKnit del sostegno alla nostra missione! E fate come loro: promuovete il nostro 5x1000.
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Lanaterapia nelle RSA: vi raccontiamo come sta andando ad Aprilia
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La scorsa settimana, la nostra responsabile mission, Simona, insieme alla volontaria Marina che ci supporta nella gestione del progetto di LANATERAPIA, si sono recate a far visita ad Aprilia, nelle due RSA dove abbiamo attivato il progetto: Case di Cura e Residenza per Anziani Villa Carla e Villa Silvana.
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La nostra referente interna del progetto, la coordinatrice Maria Tontaro, le ha accolte con grande affetto e le ha portate a fare il tour in entrambe: due strutture molto belle, piene di verde! E mentre camminavano hanno ascoltato qualche racconto che desideriamo condividere con voi:
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“La signora X di 95 anni si è talmente appassionata al lavoro che ha detto a suo figlio di non venire il mercoledì perché ha da fare!” Obiettivo raggiunto diremmo noi, il lavoro a maglia sta portando benessere e la solitudine si supera molto più facilmente.
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“La signora Z di 98 anni, mentre lavorava ai ferri la sua mattonella, ha raccontato che lei era una insegnante di economia domestica e che insegnava a scuola anche a cucire e lavorare ai ferri. Le mani le tremavano un po' ma andava velocissima. La sua tecnica è quella storica: il filo passato dietro la nuca con una abilità incredibile. Non perde un punto, è molto precisa e sono tutti esattamente della stessa misura. Per lei è sempre stata una passione, solo che vorrebbe che le volontarie fossero lì tutti i giorni perché una volta a settimana è troppo poco”. È proprio vero che lavorare a maglia insieme fa davvero bene, favorisce la socializzazione e l’interazione sociale, contribuendo a combattere la solitudine e l’isolamento.
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“Il figlio della signora Y invece è arrivato mentre c'era il laboratorio di lanaterapia e la mamma gli ha detto che doveva munirsi di pazienza e aspettare perché lei doveva finire la sua mattonella, che era un lavoro importante per farci una coperta”. Lo diciamo sempre noi, aiuti gli altri mentre aiuti te stessa! La creazione di un manufatto aumenta l’autostima, perché implica un obiettivo e il suo raggiungimento. Sapere poi che il lavoro che stai svolgendo lo donerai ad altri, aumenta il proprio approccio alla solidarietà sociale.
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“La signora K invece viene dalle Marche e ha lavorato in una delle più grandi fabbriche di Aprilia e mentre sferruzzava ha raccontato di tutti i lavoretti che aveva fatto, ma adesso fa un po’ fatica perché le mani si muovono con più difficoltà di una volta”. Il lavoro a maglia dovrebbe aiutarla, la mobilità e la forza dovrebbero migliorare attraverso l’utilizzo delle mani e delle braccia, perché muovere continuamente le mani significa riscaldarle e diminuire il dolore.
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Le volontarie Gomitolorosa che stanno affiancando le ospiti di queste due RSA ad Aprilia sono le Donne Fuori Tempo e noi cogliamo questa occasione per ringraziarle una ad una: Claudia, Carla, Gaetana; Maria, Angelina, Angela P., Angela M., Paola, Felicita, Wanda, Concetta, Sara, Nunzia, Gina, Giulia.
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Le Case di Cura e Residenza per Anziani Villa Carla e Villa Silvana di Aprilia, hanno ricevuto il Bollino RosaArgento di Fondazione Onda ETS (fondazioneonda.it), il riconoscimento attribuito alle strutture per anziani più virtuose nella gestione dei propri ospiti e delle loro famiglie e caregiver. Ad oggi siamo attivi in 11 strutture distribuite in 7 regioni italiane da nord a sud e contiamo di arrivare a 50 entro il 2026.
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Nella newsletter di maggio vi abbiamo parlato di Villa Giovanna RSSA Casa di Riposo di Bari e RSA Villa Adelchi di Longobardi (Calabria). Questo mese delle due virtuose RSA di Aprilia, di chi vi parleremo a luglio? Continuate a seguirci per ascoltare questi emozionanti racconti di vita dei nostri meravigliosi anziani, ai quali siamo davvero molto affezionati e che speriamo davvero di poter aiutare portando tutto il nostro affetto.
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Ringraziamo Gütermann & Prym Consumer Italia per aver messo a disposizione di questo progetto i ferri per il lavoro a maglia.
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LA PARTE UMANA DELLA MEDICINA – Dalla scrivania del Presidente
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La notizia più gradita tra quelle giunte sulla mia scrivania in questi giorni è quella dell’arrivo nella famiglia di Gomitolorosa di una nuova socia sostenitrice, la dottoressa Jose Buzzi, chirurga senologa di grande esperienza e altrettanto grande empatia.
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Con Jose ho lavorato diversi anni e insieme abbiamo operato decine e decine di donne che erano state colpite da un tumore al seno: bellissima sensazione tornare ora a collaborare nel campo della lanaterapia, magari anche in Abruzzo dove ora vive Jose.
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Ma c’è un altro “filo che unisce” noi due oltre a quello del lavoro in ospedale ed è quello del ricordo della comune amica Simonetta Monti, figura straordinaria degli anni passati allo IEO (Istituto Europeo di Oncologia) di Milano.
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Simonetta disponeva della rara virtù della resilienza, cioè della capacità di resistere agli ostacoli e alle difficoltà della vita con una incrollabile fede nel futuro e con capacità di resistenza non comuni.
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Aveva cominciato come infermiera e, lavorando, riuscì a laurearsi in medicina. Poi si specializzò in chirurgia e scoprì la passione per la senologia, dando vita ad una figura inedita di infermiere/chirurgo o di chirurga/infermiera che si rivelò straordinaria, trasportandola negli Emirati Arabi e conquistando anche i cuori di una cultura completamente differente dalla nostra.
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In tutto questo fu colpita da una terribile malattia autoimmune (di quelle in cui il sistema immunitario attacca l’organismo invece di difenderlo) che non le ha impedito di continuare a svolgere la sua attività con umanità e passione.
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Perché parlo di Simonetta Monti al passato? Perché un cancro poi ce la portò via in poco tempo e senza poter far nulla. Lei mantenne fino all’ultimo quel suo incomparabile sorriso (qui la foto che ancora oggi è esposta nella Hall dell’ultimo ospedale dove ha lavorato a Dubai) e noi abbiamo assistito impotenti al progressivo declino del suo corpo. Tuttavia, non l’abbiamo mai dimenticata, e quest’anno vorremmo ricordarla in occasione del nostro Gala in Rosa che si terrà il prossimo 2 ottobre: un pensiero, una memoria, una rivisitazione della sua forza d’animo e della sua generosità.
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Si parla poco ormai della parte “umana” della medicina. Ci stiamo abituando a vedere le malattie come uno dei tanti problemi da risolvere nella lotta quotidiana per la sopravvivenza, andando a cercare soluzioni su Internet, indicazioni su nomi di specialisti da consultare, esami da eseguire (spesso a caro prezzo) e da portare in visione a qualche oracolo che ci dirà quale futuro ci aspetta.
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Ma la medicina è nata come arte (il mitico Ippocrate sapeva fare le diagnosi ascoltando i racconti dei pazienti e visitandone i corpi con minuziosa attenzione) e anche come espressione di solidarietà umana. I primi ospedali si chiamavano “della misericordia” e alcuni hanno ancora conservato questo nome così evocativo, come quello di Perugia, di Grosseto (città Natale della nostra Simo), di San Secondo Parmense.
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Ma la maggioranza si chiama ormai “azienda”, azienda ospedaliera, e da aziende si comportano, curando prima di tutto i loro bilanci e poi magari anche i pazienti. La parola paziente viene da “patire”. Il paziente è colui che patisce, che soffre, e per questo ha bisogno di una medicina o di un’operazione, ma anche di essere ascoltato, di essere consolato e di venire “com-patito” cioè di sentire che l’infermiere o il medico che si occupano di lui/lei condividono almeno un po’ del suo patimento, esprimono solidarietà e comprensione.
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Questo è il messaggio che portano i nostri gomitoli: pochi giorni fa abbiamo dato il benvenuto a tre ospedali della provincia di Varese e abbiamo visto di nuovo aumentare il numero dei reparti in cui si pratica la lanaterapia grazie alle nostre volontarie e ai gomitoli di pura lana italiana che tutti voi ci aiutate a recuperare e a salvare dall’abbandono e dalla distruzione.
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Per questo recentemente abbiamo introdotto un nuovo slogan: lanaterapia, il calore dell’empatia, per ricordare che la medicina non è solo competenza tecnica, strumentazioni, esami, sale operatorie, farmaci. La medicina prevede ed esige che ci sia anche la capacità di saper star vicino a chi soffre, comprendendone lo scoramento, a volte la disperazione, il dolore e la solitudine.
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Chi non ha queste doti è bene che scelga una professione diversa. Non è obbligatorio fare il medico o l’infermiere. Ma è obbligatorio farlo in modo umano. Benvenuta Jose e grazie Simonetta!
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Presidente Gomitolorosa Ente Filantropico
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Testi a cura di Ivana Appolloni
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Via Malta, 3 - 13900 BIELLA Via delle Quattro Fontane, 20/a - 00184ROMA
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