Ben 20 i manufatti che si sono candidati in occasione di questa quinta edizione del concorso 4ARTS e tra loro sono stati selezionati i 10 migliori da una giuria presieduta dall’Artista e Stilista Internazionale MASSINISSA ASKEUR, uno degli artisti contemporanei più importanti a livello globale, e il suo percorso attraverso il design, la moda e l’arte lo ha portato a ricevere decine di premi internazionali, tra cui il Leone d’Oro a Venezia alla carriera e il Grand Artist Award a Cannes dal Paul Valery College, che lo riconosce come erede dello stile artistico di Juan Mirò. (massinissaaskeur.com).
I 20 partecipanti di 4ARTS2024, per lo più avvicinatesi all’arte tessile in maniera amatoriale per questo speciale concorso, hanno risposto con grande impegno nel trasformare attraverso la lana i principi di cui si sono fatti interpreti: l’unione nella diversità, la Palestina, le persone ai margini, il valore della solidarietà, il rispetto dei mari e della natura in generale, l’appartenenza al gruppo, i corretti stili di vita.
Ivana Appolloni, Coordinatore dei lavori, Direttore Generale Gomitolorosa
Secondo il criterio della miglior aderenza ai temi assegnati e al maggiore estro artistico, questa quinta edizione aggiudica €1.500 (euromillecinquecento) al 1° classificato, l’opera arazzo dal titolo “Uniti nella diversità” realizzato dalla Banca del Tempo di Cernusco sul Naviglio, Milano.
Questo arazzo della misura di 63X80 cm è realizzato con il filato di Gomitolorosa, tela di cotone di recupero, utilizzando la tecnica del ricamo ispirato all’antica arte messicana Huichola.
A differenza dell’arte popolare messicana, che utilizza simboli e disegni ancestrali, il gruppo che ha realizzato questa opera ha ricamato i quattro disegni in “Stile Picasso”, con cui si è voluto esaltare il concetto intrinseco dell’opera: l’unione nella diversità. Tratti non regolari, colori diversi, una unica tecnica e un unico materiale: la lana.
L’opera è stata ritenuta dalla giuria di grandissimo livello, i ritratti ben realizzati, la cromia bilanciata e d’impatto. La composizione d’insieme è convincente, armonica e originale. Una perfetta armonia di forme e colori, compostezza e ordine, sobrietà e misura. Il messaggio che gli autori hanno voluto trasmettere ben si esprime nell’opera stessa che, nella sua intrinseca semplicità, fa emergere l’importanza della pluralità e della diversità. I precisi riferimenti alla storia dell’arte visiva, l’uso del ricamo ispirato all’antica arte messicana «Huichola», il brillante uso dei colori e degli accostamenti, valorizzano la bellissima e poetica rappresentazione del concetto forte di diversità come ricchezza.
Al 2° classificato è andato il premio di €1.000 (euromille) per il manufatto artistico “MaxiTatreez” realizzato da Mattia Ascione, Milano.
Questo manufatto è un gilet con lo scollo a V lavorato ai ferri a maglia rasata, con la tecnica ad intarsio che simula un patchwork sul quale sono stati ricamati a punto maglia i tradizionali motivi del Tatreez, un’arte di ricamo palestinese che racconta storie e identità culturali. Al centro del gilet, una mattonella forma la bandiera della Palestina, simbolo di unità e identità. Le cinque mattonelle ricamate, invece, rappresentano le diversità delle regioni della Palestina, sottolineando l’importanza di ogni territorio e delle sue tradizioni.
È un’opera individuale attraverso la quale l’autore ha voluto esprimere la sua convinzione che la cultura e l’arte possano fungere da ponte tra le persone, favorendo la comprensione reciproca e l’apprezzamento delle storie che ognuno porta con sé. In un mondo dove troppe voci vengono silenziate, questo pezzo diventa un inno alla vita, alla solidarietà e alla bellezza intrinseca delle culture.
L’opera è stata apprezzata dalla giuria per la tematica trattata che è attuale e urgente, in un contesto di guerra, ed è necessario tornare al tema della pace, della fratellanza, dell’uguaglianza e del rispetto. Anche utilizzando un linguaggio esplicito e netto.
Il lavoro, intrecciando e coniugando forme, simboli e colori molteplici ed eterogenei, affronta una tematica importante e complessa (quella della solidarietà tra i popoli) mostrandoci quanto possa essere edificante – da un punto di vista artistico ma anche più propriamente umano – la possibilità di connettere culture e punti di vista “altri”. Si tratta di uno sguardo sul mondo aperto al possibile e al molteplice, proprio come questo manufatto che, nella sua ecletticità, sa far risuonare nello spettatore gli echi di popoli e culture “altre”. Il manufatto è armonioso ed elaborato, ha grande impatto visivo. Ottima esecuzione sia nella realizzazione del modello che del ricamo Tatreez, antico stile di ricamo praticato in Palestina da oltre 3000 anni.
Il 3° premio di € 500,00 (euro cinquecento) va all’arazzo dal titolo “Nessuno ai margini” realizzato da Maria Lupini, Roma.
Questo arazzo della misura di 82×64 cm rappresenta un clochard rannicchiato in un angolo e lasciato solo, utilizzando la tecnica dell’uncinetto Jaquard con filato Gomitolorosa, Lana di recupero, spago da cucina, colorante alimentare, Cartone.
L’autrice desidera con questa opera richiamare l’attenzione sugli ultimi, perché ogni persona ha uguale valore e importanza. Spesso il nostro sguardo incontra povertà e indigenza. Talvolta giudichiamo ciò che si presenta ai nostri occhi senza conoscere cosa c’è dietro ad un volto. Senza pensare che forse è solo un caso che non siamo noi quel clochard rannicchiato in un angolo e lasciato solo.
La giuria ha definito questa creazione di grande effetto, un evidente e accorato appello a curarci di chi abbiamo vicino ma non vediamo. Realizzata con il cuore e arriva dritto al nostro. Una tematica molto attuale rappresentata con creatività, ingegno e sobrietà. Il sapiente lavoro di jacquard e ricamo fa sembrare l’opera un dipinto.