Tante sono le testimonianze di apprezzamento del lavoro a maglia e dei numerosi effetti benefici che ne derivano. Al racconto aneddotico, Gomitolorosa ha affiancato una ricerca scientifica, per esplorare gli effetti del lavoro a maglia sulla mente con un studio EEG (elettroencefalogramma) a cui verranno sottoposte 40 persone, prima e dopo aver lavorato a maglia. Di questo lavoro di ricerca è stata incaricata la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano.
Sebbene ci sia limitata evidenza in favore di un’associazione tra lavoro a maglia e benessere personale, Turney (2009) ha sottolineato la potenzialità di questa attività nel promuoverlo attraverso un’attività ripetitiva che crea un possibile “spazio per la contemplazione” e induce uno “stato di calma”. Similmente, Katz-Frieberg (2010) ha enfatizzato le potenzialità meditative e terapeutiche del lavoro a maglia. Si dice che Albert Einstein si impegnasse in questa attività tra un progetto e l’altro per “calmare la sua mente e chiarirsi le idee”. Riley et al. (2013) hanno segnalato numerosi benefici per la salute mentale derivanti dal lavoro a maglia. Dal loro studio si evince che questa attività viene percepita come mezzo di liberazione dallo stress quotidiano e come strategia efficace nel fronteggiare ansia, dolore e depressione. Sentimenti di felicità e miglioramento del tono dell’umore erano correlati con la frequenza del tempo dedicato al lavoro a maglia. In particolare, migliorerebbero chiarezza di giudizio, concentrazione, capacità di risolvere i problemi e memoria. Tradizioni dove, durante la meditazione, il praticante rimane concentrato per lunghi periodi di tempo favorirebbero ristrutturazione cognitiva, riduzione del rimuginio e modificazioni cerebrali (neuroplasticità) a lungo termine. Le basi neurali della meditazione sono state studiate fin dagli anni ’70, anche tramite l’utilizzo di marcatori elettroencefalografici (EEG) (Lomas et al., 2015) e di risonanza magnetica funzionale.
Questo progetto si fonda sull’ipotesi che il lavoro a maglia, influenzando l’attenzione in modo analogo alla meditazione (che a sua volta migliora salute mentale e benessere personale), possa avere un effetto sulla connettività funzionale corticale misurabile con l’EEG anche nel breve periodo. Determinare se esiste un effetto dei processi di “brain training” (BT) manuali quali il lavoro a maglia può contribuire allo sviluppo di protocolli dedicati anche alla riabilitazione cognitiva in alcune patologie del sistema nervoso, rendendo possibile sviluppare misure di efficacia di protocolli riabilitativi basati su specifiche modalità di “brain training”.
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