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Convegno per la Giornata della Lana, il 5 aprile in presenza a Biella e in live streaming sui canali social Gomitolorosa.

Quello che sta avvenendo in Italia, ma non solo anche negli altri paesi europei, è una perdita del valore della fibra di lana prodotta dalle razze autoctone. Non solo del valore economico, ma anche del valore culturale, sociale e ancora di più, si va perdendo da parte dei pastori quel senso di affezione per questa preziosa fibra, fino a qualche tempo fa importante risorsa.

 

Ricostruire delle filiere tessili legate all’utilizzo della lana, settore nel quale l’Italia è uno dei leader mondiali, potrebbe creare nuove opportunità di business, favorendo la crescita economica e dando nuova vita ad una catena produttiva per la quale nel nostro Paese vi sono la tradizione, le conoscenze ed il Know-how. Ma non solo il suo utilizzo contribuirebbe a risolvere una grave urgenza ambientale, sembrerebbe allora essere quasi un dovere morale darne risposte concrete.

 

Basilari quindi appuntamenti come questo della Giornata della Lana che ha la capacità di mettere in dialogo attori di una filiera che oggi più che mai, ha la necessità di ritrovare appieno la sua produttività. Necessario il lavoro congiunto tra istituzioni, aziende e in modo specifico gli allevatori, perché si possa generare una nuova e più allargata visione delle criticità che la lana autoctona sta vivendo e si possa presto giungere grazie all’impegno di tutti ad una risoluzione.

PROGRAMMA

Ore 8.30 REGISTRAZIONI OSPITI

Ore 9.00 SALUTI ISTITUZIONALI

Alberto Costa, Presidente Gomitolorosa

Patrizia Maggia, Presidente Agenzia Lane d’Italia

Stefano Ciafani, Presidente Legambiente

Barbara Greggio, Assessore alla Cultura e al Turismo Comune di Biella

Giancarlo Ormezzano, Vice Presidente alle Relazioni Industriali e Sviluppo del welfare aziendale, Unione Industriale Biellese 

Ore 9.30 TRE PROGETTI VIRTUOSI DI RECUPERO DELLA LANA: SOPRA VISSO, AGRIVELLO, GOMITOLOROSA

La cosa più difficile dei progetti, anche se di grande valore, è la continuità nel tempo. Dare vita a percorsi di utilizzo della lana senza riuscire a mantenerli al termine del progetto, può avere effetti negativi, in primis per il pastore che si trova nuovamente abbandonato a sé stesso, con la lana della tosa che torna a riempire l’ovile.

È quindi importante evidenziare i progetti virtuosi ossia quelli che costruiscono percorsi seri e duraturi, che garantiscono una filiera di buone azioni che portano a risultati concreti dove ognuno fa la sua parte, la ricerca, gli allevatori, gli imprenditori e infine il consumatore, per un prodotto che esprime un legame forte con il suo territorio di origine e dà valore all’intera catena produttiva, dalla pecora al tessuto.

Il progetto Sopra Visso, un’eccellenza tutta italiana con Marco Antonini

Una storia di eccellenza tutta italiana in cui sono protagoniste una lana antica, un sapiente savoir-faire e la passione per la qualità autentica. Una mista preziosa di lane merino in cui predomina la Sopravissana, che deriva da una razza di pecore italiane originarie di Visso, piccolo borgo incastonato nei Monti Sibillini. Interpretata in disegnature e aspetti che si ispirano agli Sheltland e agli Harris, i tessuti della collezione di SopraVisso nascono da una profonda conoscenza delle fibre naturali e la capacità di individuarne, esaltarne e salvaguardarne le caratteristiche originarie con processi di produzione studiati appositamente per questo prodotto. Ne risulta un tessuto dalla mano scattante e dall’aspetto casual proposto in checks, galles e gessati in colori presi in prestito dalla natura e dai paesaggi del centro Italia.

Agrivello, il progetto che converte lana di pecora in fertilizzante con Chiara Spigarelli

Nei progetti ci vuole anche molta determinazione. Nel 2021 a Udine è stato lanciato il progetto di Chiara Spigarelli che mira a convertire lana di pecora in fertilizzante da poter utilizzare in ambito agronomico. Si tratta di una startup che ruota attorno a quattro pilastri concreti che sono il benessere dell’animale, sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Chiara Spigarelli, classe 1990, vive e lavora ad Udine. È agronoma zootecnica, laureata in Nutrizione e Benessere Animale ed ha concluso un dottorato di ricerca sul tema degli allevamenti di montagna e della loro sostenibilità nel 2021. Il punto di partenza del suo progetto imprenditoriale è stato quello di fornire una soluzione al problema dello smaltimento della lana in modo che fosse sostenibile a 360°.

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Agrivello coinvolge nel processo di trasformazione allevatori e istituzioni locali, tecnici scientifici e anche soggetti con fragilità. “Non è un prodotto anonimo, da scaffale, ma è legato a un territorio, a una cultura. Dentro la scatola di pellet c’è il lavoro di tanti, perché da soli non si va da nessuna parte”. Ed è proprio questa la sostenibilità sociale motivo d’orgoglio per Chiara Spigarelli e tutti i suoi collaboratori.

Gomitolorosa, il progetto di economia circolare a scopo solidale, terapeutico e ambientale con Alberto Costa

L’associazione Gomitolorosa, presieduta dal senologo Alberto Costa, riutilizza la lana che altrimenti andrebbe smaltita come rifiuto speciale, per realizzare progetti di LANATERAPIA nei reparti oncologici, soprattutto legati a tumori femminili come quello al seno o alle ovaie. I reparti oncologici si colorano di gomitoli di lana, con cui le pazienti possono sferruzzare nelle interminabili, e spesso angosciose, attese per gli esami o per la terapia.

Al fine di dare una seconda vita alla lana, l’associazione sta ora sperimentando un nuovo progetto ambientale e sociale: le palline LANASCIUGA realizzate in maniera artigianale dalle preziose mani di comunità ospiti di centri accoglienza, le prime in Italia di lana autoctona. Attenzione all’ambiente, solidarietà, benessere, empowerment e integrazione sono le parole cardine del nuovo progetto Gomitolorosa con cui si intende proseguire fattivamente nel recupero della lana autoctona italiana, salvaguardando l’ambiente e producendo valore condiviso.

Ore 10.15 IL TESSUTO IN LANA ITALIANA, UNO STILE! LANIFICIO PAOLETTI, SLOW FIBER, C.L.A.S.S

La Via della Lana del Lanificio Paoletti con Paolo Paoletti

Fondato nel 1795 a Follina, Lanificio Paoletti è una manifattura per la produzione a ciclo completo di filati e tessuti in lana cardata, patrono di una cultura del tessuto volta alla salvaguardia di materie e tecniche della tradizione, attento agli stimoli contemporanei. Il lanificio è centro attivo nella circolazione e nella sperimentazione di idee ad alto contenuto di ricerca, dallo studio esclusivo di intrecci e colori, alla realizzazione di procedimenti che coniugano industria e alto artigianato tessile. Un’industria sensibile, stimolata da collaborazioni interdisciplinari con università e giovani professionisti nel campo dell’arte, dell’architettura, del design della moda e del prodotto, mediante iniziative di valorizzazione e condivisione di saperi come la rassegna eventi La Via Della Lana.

Lanificio Paoletti

Il lanificio è impegnato nel recupero della lana di una pecora autoctona da allevamento biologico a rischio di estinzione, in un’ottica di rivalutazione e impiego sostenibile delle risorse locali.

Dal 2012 il Lanificio Paoletti ha dato vita a “La Via Della Lana” un appuntamento che comprende e compone nuovi significati per la lavorazione laniera, aprendo un luogo di ricerca sulla materia e cultura del prodotto a contaminazioni con le aree progettuali contigue al textile design.
Avvicinarsi a uno spazio di lavoro dove la materia da secoli si trasforma, porre mano in questa trasformazione, esserne parte.
Un percorso di innovazione in dialogo con le dinamiche di recupero e condivisione dei valori legati alla tradizione, capace di trasformare l’industria e la sua comunità.

Slow Fiber: il tessile buono, sano, giusto e durevole con Dario Casalini

Il 23 settembre 2022, in occasione di Terra Madre Salone del Gusto, è stata presentata la nuova rete Slow Fiber, nata dall’incontro tra Slow Food e alcune aziende virtuose della filiera del tessile, che vogliono rappresentare il cambiamento positivo attraverso un processo produttivo sostenibile, volto alla creazione di prodotti belli, sani, puliti, giusti e durevoli, perché rispettosi della dignità dell’Uomo e della Natura nel suo delicato equilibrio.

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Slow Fiber si pone l’obiettivo di divulgare la conoscenza dell’impatto che i prodotti tessili hanno sull’ambiente, sui lavoratori della filiera e sulla salute dei consumatori per diffondere in tutti gli abitanti del Pianeta una nuova etica e cultura del vestire e dell’arredare. Slow Fiber, all’interno di Slow Food, promuove e sostiene campagne di sensibilizzazione attraverso la testimonianza e la partecipazione diretta delle aziende che quotidianamente operano nel rispetto della sostenibilità ambientale e sociale.

C.L.A.S.S.: un futuro sostenibile e umano per la moda con Giusy Bettoni

C.L.A.S.S: Creativity, Lifestyle e Sustainable Synergy.  Fondato nel 2007, è un centro di consulenza tecnica, marketing e comunicazione, e mette a disposizione di aziende e professionisti tutti gli strumenti per accelerare, sviluppare e comunicare progetti innovativi e responsabili nel settore tessile e moda.

Ecohub specializzato nella ricerca e promozione di materiali tessili innovativi in grado di innescare un cambiamento e connetterlo a un futuro più sostenibile e umano nella moda, dove traspaiano i valori della trasparenza, della tracciabilità della filiera, l’attenzione all’impatto ambientale della produzione e del suo smaltimento, pratiche cruelty free nei confronti degli animali. Oggi non si compra più solamente un prodotto, ma si comprano dei valori, l’abito diventa un tramite per esprimere la propria identità. Ormai il 57% dei consumatori si approccia all’acquisto con una nuova consapevolezza e ricerca valori dai quali traspaiano oltre alla funzionalità e bellezza, anche etica, trasparenza e manifestazione del fare bene.

ORE 11.00 PASTORI CUSTODI DEL PAESAGGIO: ANNA KAUBER, FABIO VENEZIA, LUCA BATTAGLINI, MARCELLO VAUDANO.

Criticità nella gestione dei pascoli con la regista Anna Kauber e Fabio Venezia, Sindaco di Troina e Deputato della Regione siciliana.

La mafia dei pascoli, quella arcaica da dove nasce cosa nostra, è diventata mafia dei terreni, milionaria e feroce, che soggioga i territori. E va dentro un sistema di finanziamenti con un rendimento del 2mila per cento che non dà neanche la droga. E soprattutto a rischio zero. Da circa 20 anni intere famiglie mafiose si appropriano dei fondi europei stanziati per la valorizzazione dei terreni incolti: i boss locali, attraverso estorsioni e minacce rivolte agli allevatori e agricoltori del Parco dei Nebrodi, riescono ad impossessarsi dei loro terreni e ad incassare, poi, pagamenti dai fondi europei per un valore stimato di quasi tre miliardi di euro.

Questa pratica si è ormai diffusa su tutto il territorio nazionale ed è diventata una criticità importante per gli allevatori.

Anna Kauber
Anna Kauber

La scuola Nazionale di Pastorizia con Luca Battaglini dell’Università di Torino

Nel valorizzare la lana autoctona rimane basilare la figura del pastore, uno dei mestieri più antichi del mondo per il quale necessita un bagaglio di conoscenze importanti. Conoscere il territorio, in quanto l’attività ben gestita del pascolo preserva i territori stessi da frane e incendi, essere in grado di provvedere alla salute degli animali, gestire la filiera di produzione dal latte al formaggio. Saperi che vanno salvaguardati e trasmessi.

La “Scuola Nazionale di Pastorizia” (SNAP) aspira a favorire la diffusione e lo sviluppo dell’allevamento estensivo degli animali in produzione zootecnica all’interno di una logica di multifunzionalità; attrarre risorse umane nel settore agro-pastorale e riqualificare quelle esistenti attraverso adeguati strumenti formativi; diffondere nella società la cultura legata al pastoralismo, salvaguardandone l’identità ed evidenziandone la modalità di gestione rispettosa dell’ambiente e degli equilibri ecologici.

Il progetto WOOLSCAPE con Marcello Vaudano Presidente DOCBI

Partendo dal percorso naturale della Strada della Lana, itinerario di archeologia industriale tra biellese e Valsesia, il progetto racconta, attraverso il connubio tra innovazione e tradizione, i tratti distintivi del territorio: il suo patrimonio architettonico, le risorse culturali e naturalistiche, il sistema produttivo, le eccellenze artigianali. L’ordito di tutto questo sistema attraversato dalla trama naturale identificata nella strada della lana si intreccia con il paesaggio culturale e con le opportunità in prospettiva turistica in grado di far emergere il potenziale culturale e creativo del Biellese.

ORE 12.00 LANA UN PROBLEMA ECONOMICO E AMBIENTALE: REGIONE LOMBARDIA, REGIONE SARDEGNA, AGENZIA LANE D’ITALIA.

L’azione di Regione Lombardia con Francesco Brignone, Direzione Generale Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste.

Nel 2022 il consiglio regionale approva all’unanimità una risoluzione diretta alle lane autoctone. Si costituisce un tavolo di lavoro diretto alla valorizzazione della lana in Lombardia. Quale l’iter percorso?

Il caso studio della Regione Sardegna con Pietro Arca, Sindaco di Sorradile (Or) e Presidente GAL Barigadu Guilcer 

In Sardegna è presente il 40% dei capi ovini nazionali, quali le politiche regionali per evitare l’abbandono delle lane?

Lana autoctona, un’urgenza ambientale con Alessandro Ciccioni, Vicepresidente Agenzia Lane d’Italia e Vicepresidente Camera Commercio Monte Rosa Laghi

La lana autoctona rappresenta oggi un grave problema, il suo abbandono è un’urgenza ambientale importante, alla quale siamo chiamati a trovare soluzioni per ridare dignità ad una filiera che si è interrotta.

ORE 12.45 CHIUSURA DEI LAVORI E SINTESI DELLA GIORNATA con GIORGIO ZAMPETTI, DIRETTORE GENERALE LEGAMBIENTE.

IL MINISTRO DELL’AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ENERGETICA

GILBERTO PICHETTO FRATIN E’ INVITATO A PARTECIPARE.

Testi a cura di Patrizia Maggia

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