La lana si rende utile fino all’ultimo…. – Dalla scrivania del Presidente
Facendo ordine sulla mia scrivania durante il quieto Ferragosto ho ritrovato un depliant che mi aveva a suo tempo molto interessato ma che poi avevo un po’ dimenticato (colpevolmente). Come vedete l’annuncio non è dei più comuni: concime organico al 100% di lana di pecora.
Sono andato subito ad approfondire, visitando il sito agrivello.it e ho ricostruito il racconto che in una delle nostre manifestazioni aveva fatto Chiara Spigarelli, agronoma friulana di fede incrollabile nelle risorse della natura.
Visto che per coincidenza avevo in programma un breve soggiorno a Trieste, l’ho contattata e sono andata a trovarla. Nella località Pagnacco, a pochi chilometri da Udine, in fondo a una strada che poi si perde nei boschi, trovate la splendida tenuta agricola in cui ha sede Agrivello, nel contesto dell’Azienda Agraria sperimentale Servadei dell’Università di Udine. Già dal cancello si vedono pecore pascolare beate all’ombra di grandi castagni e faggi.
Chiara è molto ospitale, mi accompagna a visitare il suo luogo di lavoro e mi spiega che dopo qualche anno di fatica, anche normativa e legislativa perché la regolamentazione dell’ambiente è materia molto complessa, adesso il suo “progetto circolare” comincia a funzionare. Chiara è anche una provetta tosatrice e quindi aiuta i pastori nella raccolta stagionale della lana. Invece di gettarla come purtroppo avviene molto spesso, la lana di qui viene raccolta in uno spazio apposito e preparata per la trasformazione.
In un locale completamente indipendente e separato è installata la macchina che “trita” la lana e la pressa in piccoli pellets cilindrici che vengono poi raccolti in un terzo locale, anch’esso completamente separato dai due precedenti. Qui, grazie ad un programma di inclusione sociale, gli operatori inseriscono i pellets nei loro contenitori che vengono poi distribuiti e venduti soprattutto online. Un corriere viene ogni martedì a ritirarli e ormai ci sono spedizioni ogni settimana, mi dice Chiara con un sorriso molto fiero.
I piccoli pellets di lana hanno un effetto naturale “igroscopico”, che significa che trattengono l’acqua (piovana o da irrigazione) mantenendo il suolo e le radici delle piante sempre umide. La lana rilascia azoto e così facendo migliora la qualità del suolo. Il suo effetto dura almeno 5 mesi ed è assolutamente compatibile con l’agricoltura biologica. Le confezioni di pellets riportano le istruzioni per l’uso e le dosi da usare, come per le medicine, dalla concimazione di un semplice vaso di gerani da tenere sul balcone fino alle piante di insalata e di fagioli che crescono nell’orto (per chi ha la fortuna di averlo).
Una visita interessantissima, quindi, che raccomando a chi si trovi a passare per la provincia di Udine, terra ancora poco conosciuta ma stupenda e vicina al mare Adriatico del golfo di Trieste.
La lana non smette mai di rendersi utile, ho pensato tornando, e noi non dovremmo mai smettere di apprezzarla.
Alberto Costa
Presidente Gomitolorosa Ente Filantropico