Tumore ovarico, l’8 maggio è la Giornata Mondiale. Gomitolorosa partecipa consegnando centinaia di manufatti ottanio all’Associazione Loto Onlus e a medici, infermieri, pazienti coinvolti in diversa misura da questa patologia.
Gomitolorosa, da sempre attenta al benessere delle donne, ha lanciato lo scorso dicembre un nuovo progetto di maglia solidale con obiettivi molto importanti: sensibilizzare sull’importanza dell’informazione nel tumore ovarico, aumentare la consapevolezza su questa patologia così subdola, dimostrare la calda e puntuale solidarietà degli Amici de IL FILO CHE UNISCE, il nostro programma volontari, a tutte le pazienti e fornire a Loto Onlus, l’Associazione che abbiamo scelto come partner di questa campagna, un sostegno concreto. Tutti obiettivi che pensiamo di aver centrato.
L’informazione sul tumore ovarico è stata possibile ampliarla grazie agli utilissimi libretti che Loto Onlus ha messo a disposizione e che abbiamo distribuito a tutte le donne che hanno fatto richiesta di lana per realizzare i manufatti, oltre ad averli divulgati sui nostri canali. “Non sei sola”, lo slogan di questa comunicazione ci è piaciuto moltissimo ed era proprio quello che volevamo trasferire a chi sta vivendo il tumore ovarico. (www.lotonlus.org).
“Il recupero della lana, il suo riutilizzo in progetti di solidarietà sociale attraverso il lavoro a maglia: questa idea di economia circolare e solidale che sta alla base dell’attività di Gomitolorosa ci ha conquistato da subito – sottolinea Sandra Balboni, presidente di Loto Onlus – Siamo grati all’associazione per averci scelto come partner, aiutandoci anche a fare informazione sul tumore ovarico, una patologia ancora poco conosciuta dalle donne e per questo con un indice di mortalità troppo alto. I baschi, le sciarpe e tutti i manufatti realizzati dai volontari rendono tangibile il nostro messaggio: donne prendetevi cura di voi, anche attraverso la prevenzione”.
La calda solidarietà degli Amici de IL FILO CHE UNISCE è arrivata forte e chiara, quasi 600 sono i manufatti realizzati tra baschi e sciarpe di colore ottanio, su schema di Lidia Miotto e Marina Fornaro, per i quali Gomitolorosa ha messo a disposizione quasi 2.000 gomitoli.
Ringraziamo le mani cariche di amore che hanno collaborato e che provengono da
(in ordine alfabetico):
Aprilia (LT) Bologna (BO) Bresso (MI) Caselle Torinese (TO) Cassano D’Adda (MI) Cermenate (CO) Cernusco sul Naviglio (MI) Chiusa di S. Michele (TO) Como (CO) Cremona (CR) Frosinone (FR) Gaeta (LT) La Spezia (SP) Masate (MI) Milano (MI) Oggiono (LC) Pianezza (TO) Portacomaro (AT) Praia a Mare (CS) Predappio (FC) Priverno (LT) Roma (RM) San Giugliano in Campania (NA) San Giuliano nuovo (AL) Sesto Fiorentino (FI) Sezze (LT) Siracusa (SR) Sovizzo (VI) Teramo (TE) Tito (PZ) Trento (TN) Trescore Balneario (BG) Vallo della Lucania (SA) Venosa (PZ) Vietri di Potenza (PZ) Vigodarzere (PD) Zanica (BG).
Due splendidi manufatti che l’Associazione Loto Onlus potrà utilizzare per ricavare fondi utili al loro obiettivo, innovativo e tecnologico: lo sviluppo di un’applicazione che si chiama Pink trainer, progetto del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, unità di ginecologia oncologica, grazie alla quale i medici potranno dialogare con i pazienti e potranno somministrare loro consigli e istruzioni sull’alimentazione, sul benessere psicofisico, caricare video con esercizi, somministrare survey sul loro stato di salute. I pazienti potranno comunicare giornalmente gli effetti collaterali delle terapie, la temperatura, il livello di saturazione, etc. Attraverso la console dell’app i medici potranno verificare in tempo reale lo stato del paziente senza ricorrere al telefono e limitare gli accessi all’ospedale (molto consigliato di questi tempi).